Ormai sulle piste da sci è più facile incontrare snowboarders soft che hard. Le tavole hard sono fabbricate per coloro i quali amano la velocità, ma ormai, dopo il periodo degli anni '90, momento di massima diffusione, questo tipo di attrezzatura ha avuto un calo nelle vendite a vantaggio dell'attrezzatura soft. Possiamo quindi dire che l'hard è una disciplina che ben si adatta a chi ama le sensazioni di una curva ad alta velocità in cui ci si inclina moltissimo verso l'interno. Una tavola hard è decisamente più rigida di una soft ed ha forma differente: la coda infatti della prima non è rialzata come invece è quella della seconda. Tuttavia, come già detto sopra, le tavole che attualmente sono le più diffuse sono quelle soft; all'interno del soft si possono però distinguere altre due categorie: freestyle e freeride. Il freestyle è costituito dalle evoluzioni che si possono compiere sulle piste o, meglio, nei sempre più diffusi e attrezzati snowpark, che sono appunto delle zone create appositamente per questa disciplina la cui area è delimitata riducendo quindi il pericolo di incidenti che altrimenti, sulle piste tradizionali, sarebbe decisamente elevato. Il freeride invece è adatto sia su neve fresca, e quindi fuoripista, sia su neve battuta. Tuttavia le sensazioni più belle sono quelle che si provano fuoripista (è bene ricordare che in questo caso bisogna prestare molta attenzione perchè i pericoli sono numerosi) e le montagne italiane sono in grado di offrire numerosi tracciati da poter praticare immersi nella natura e  lontani dalle piste affollate. Le tavole freestyle una volta si differenziavano da quelle freeride sopratutto per la loro forma: le prime infatti erano twin tip, cioè avevano punta e coda uguali, ma ora viene quasi sempre adottato lo shape unidirezionale, cioè punta e coda di forma differenti.