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L'architettura dei FENICI

I Fenici (8000a.C.in avanti), vengono influenzati, a seconda dei periodi, dagli egiziani e dagli assiro/babilonesi ma hanno una importante caratteristica che li distingue: essi infatti sono dei naviganti e possiedono una flotta piuttosto avanzata. Tale flotta veniva usata per il commercio (fondamentalmente di materiali grezzi che venivano poi lavorati dagli acquirenti) e navigavano durante il giorno lungo la costa per tratti di 30/40 miglia, facendo scalo in un porto al termine della giornata. Alcuni dei loro porti diventano poi la base per le colonie: ne è un esempio Cartagine come pure la spagnola Cadice. La loro abilità nella navigazione è riscontrabile anche durante le guerre puniche: i cartaginesi all'inizio vincono sempre nelle battaglie via mare contro i romani fino a quando, questi ultimi, riescono a catturare alcune delle navi avversarie e a capirne la tecnologia con cui venivano realizzate, potendola così duplicare.
Le loro città si sviluppavano quindi attorno ai porti che venivano costruiti ove erano presenti delle isole vicine alla terraferma o negli istmi; ciò permetteva loro di avere 2 porti, uno di fronte all'altro (Nord-Sud,...), in modo che le navi potessero essere protette dal vento. Attività molto importante di questo popolo è la produzione della porpora, ricavata dalle conchiglie chiamate "murici" e molto usata per i vestiti più lussuosi.
Proprio per questa loro attività, le opere più interessanti sono i porti, che si dovevano trovare nelle prossimità delle cave da cui veniva estratto il materiale destinato al commercio. Prima della diga frangiflutti, che veniva ricavata per sottrazione del materiale circostante successivamente utilizzato per la costruzione degli edifici cittadini (case,…), le onde vengono ridotte da una diga suffolta, senza la quale queste rovinerebbero molto velocemente quella foranea (che in certi casi avrebbero anche potuto scavalcare, danneggiando pesantemente le imbarcazioni.
   

Il rapporto tra l'altezza e la base della diga foranea è di circa 3:2. Lo spazio interno alla diga (che, come abbiamo detto precedentemente, veniva ricavato per asportazione di materiale), ospitava le imbarcazioni e aveva una profondità di circa 20 metri per una lunghezza che poteva raggiungere anche i 200m/250m. La pietra usata era piuttosto robusta per poter durare nel tempo e questo presuppone la conoscenza di tecniche abbastanza avanzate per il taglio.
   

Dato che queste strutture per essere completate richiedevano anche una intera generazione, al contrario di oggi che cerchiamo di costruire molto velocemente, il tempo non era un fattore a cui veniva data particolare importanza, anche se è necessario dire che la quantità di manodopera impiegata era decisamente elevata.
E' infine importante accennare alle opere funerarie: le tombe infatti erano costruite scavando nella roccia delle colline vicine per evitare una rapida decomposizione sebbene i corpi fossero imbalsamati. Normalmente all'ingresso segue un tunnel al cui termine si trova una camera col sarcofago che veniva trasportato più facilmente grazie a 4 spuntoni laterali (2 per lato), sotto i quali venivano posizionati due assi (uno ogni 2 spuntoni) che gli uomini avrebbero poi sollevato.
   

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