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Versioni di greco tradotte - Senofonte
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Anabasi: IV, 4, 7-10 - Una nevicata
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Quindici parasanghe di qui avanzarono attraverso il campo; e Timbazo seguiva poiché
aveva il potere e poiché era distante dieci stadi; e giunse in regni e villaggi dell'intorno
molto ricchi di viveri.
Quando essi stessi si accamparono di notte cadde molta neve; e di buon mattino decise
che le schiere e i generali piantassero le tende qua e là presso i villaggi; infatti
non vedeva alcun nemico e sicuramente considerava il fatto di trovarsi in mezzo a tanta
neve; intorno ai villaggi aveva le provvigioni buone quali vittime, grano, vini vecchi
con un piacevole odore, uva passa, legumi d'ogni specie. Alcuni di coloro che erano stati
congedati dall'accampamento dicevano che la notte vedevano apparire molti fuochi. Ai
generali sembrò non sicuro aver piantato le tende, ma che sarebbe stato meglio condurre
indietro l'esercito. Da lì se ne andarono.
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Versioni di greco tradotte - Senofonte
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Anabasi: VI, 3, 20-25 - Si prepara il ritorno a casa
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Quando fu ora, gli Elleni partirono e marciarono fino all'altura e dopo aver visto
quelli dei nemici, che distavano 40 stadi, anch'essi accesero molti fuochi. Dopo aver
pranzato velocemente, fu ordinato di spegnere tutti i fuochi. Dopo aver disposto la
guardia, durante la notte dormirono; durante il giorno pregarono gli dei e si organizzavano
per procedere alla battaglia il più velocemente possibile. I cavalieri continuavano a
dirigersi verso il colle dove i Greci venivano stretti d'assedio. E non vedevano né
l'esercito alleato, né quello nemico e questi mandarono ad avvertire Senofonte: i Greci
vedevano vecchie e vecchi e poche pecore e il bestiame abbandonato. Dopo aver pranzato,
ripresero la marcia, volendo unirsi al più presto agli altri presso il porto di Calpe.
E coloro che camminavano, videro le tracce degli Arcadi e degli Achei sulla strada per Calpe.
Quando furono giunti nello stesso luogo, tranquilli guardavano gli uni gli altri e si
abbracciavano come fratelli.