La corrente futurista, differentemente
da quella crepuscolare è una vera e propria scuola che si riconosce
in una serie di teorie, come ad esempio l’esaltazione delle innovazioni
tecnologiche, dell’azione, della violenza sino all’appoggio ai movimenti
nazionalistici e al Fascismo. Il carattere volontaristico e aggressivo
della corrente si trasforma in una vera e propria moda, un costume di vita
che attinge nuove sensazioni dal mondo della scienza e della tecnologia,
rifiutando l’analisi dell’interiorità, tipica, a suo avviso, della
letteratura del passato.
Per quanto riguarda la forma,
si rifiuta la sintassi per le parole in libertà (paroliberismo),
cioè verbi all’infinito, aggettivi semplici ed essenziali, punteggiatura
abolita e parole che riproducono «il rumore, il peso e l’odore»
di immagini di guerra, ad esempio.
Il Futurismo è quindi
una corrente di rottura con la tradizione letteraria, che sarà alla
base dell’Ermetismo e delle Avanguardie di metà del secolo XIX.
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