L’uomo protagonista della
novella è un professore universitario, nonché noto avvocato,
felicemente sposato e con figli, la cui posizione sociale, per la quale
ha studiato e lottato, rappresenta la sua “forma”. Un giorno, tornando
in treno da un viaggio di lavoro, pensa alla sua vita e si accorge che
non gli piace; si assopisce e quando si sveglia se ne è già
dimenticato. Torna in ufficio e, davanti alla porta di ingresso, nota una
targa con i suoi titoli di dottore e avvocato, che non riconosce, in quanto
come individuo è uscito momentaneamente dalla sua maschera di professore
e avvocato. In casa, grazie all’amore dei suoi figli, supera questa crisi,
che si ripete tutti i giorni; allo stesso modo in ufficio riesce a evadere
dalla sua “forma” di uomo saggio e intelligente, chiudendo la porta della
sua stanza, prendendo la sua vecchia cagnetta per le zampe posteriori e
facendole fare la carriola intorno alla scrivania. Dopo questo momentaneo
sfogo, riapre la porta e riprende la sua professione, la sua “forma” appunto.
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