RIASSUNTO
Dopo aver prestato il servizio
militare, Turiddu di gnà Nunzia spera di poter sposare Lola di massaro
Angelo, che durante la sua assenza si è però sposata con
il carrettiere Alfio da Licodia. Allora Turiddu sposa gnà Santa
di Cola, figlia di un contadino arricchito del paese, ma non può
farlo perchè il padre della ragazza lo considera solo un povero
bersagliere. Dunque Turiddu riprende a frequentare la gnà Lola,
approfittando dell'assenza del marito, il quale però si accorge
al suo ritorno della tresca della moglie. I due rustici cavalieri si scontrano
allora tra i "fichidindia della Canziria": dopo il consueto bacio della
sfida, Turiddu promette ad Alfio di ucciderlo. Ma in realtà è
Alfio ad annientare il nemico gettandogli dapprima una manciata di polvere
negli occhi e poi inferendogli tre coltellate mortali: Turiddu non ha neppure
il tempo di invocare il nome di sua madre.
ANALISI
Oltre al tema cavalleresco
del triangolo amoroso, del fatalismo e del dramma di amore e morte, viene
messa in evidenza la povertà, che in Turiddu si mescola alla schiettezza,
alla lealta e all'affetto per la madre: dall'altro lato risalta invece
la ferocia di Alfio, che si sente portatore di giustizia e pertanto giustificato
dalla slealtà nel duello mortale; alla fine comunque trionfa la
legge del focolare domestico che si sposa con la legge dell'amore cavalleresco.
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