LETTERATURA ITALIANA
Giovanni Verga: Cavalleria rusticana (Vita dei campi, 1880)

RIASSUNTO
Dopo aver prestato il servizio militare, Turiddu di gnà Nunzia spera di poter sposare Lola di massaro Angelo, che durante la sua assenza si è però sposata con il carrettiere Alfio da Licodia. Allora Turiddu sposa gnà Santa di Cola, figlia di un contadino arricchito del paese, ma non può farlo perchè il padre della ragazza lo considera solo un povero bersagliere. Dunque Turiddu riprende a frequentare la gnà Lola, approfittando dell'assenza del marito, il quale però si accorge al suo ritorno della tresca della moglie. I due rustici cavalieri si scontrano allora tra i "fichidindia della Canziria": dopo il consueto bacio della sfida, Turiddu promette ad Alfio di ucciderlo. Ma in realtà è Alfio ad annientare il nemico gettandogli dapprima una manciata di polvere negli occhi e poi inferendogli tre coltellate mortali: Turiddu non ha neppure il tempo di invocare il nome di sua madre.
ANALISI
Oltre al tema cavalleresco del triangolo amoroso, del fatalismo e del dramma di amore e morte, viene messa in evidenza la povertà, che in Turiddu si mescola alla schiettezza, alla lealta e all'affetto per la madre: dall'altro lato risalta invece la ferocia di Alfio, che si sente portatore di giustizia e pertanto giustificato dalla slealtà nel duello mortale; alla fine comunque trionfa la legge del focolare domestico che si sposa con la legge dell'amore cavalleresco.

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