RIASSUNTO
Malpelo è il nome
di un ragazzo "malizioso e cattivo" che viene chiamato così dal
colore rosso dei suoi capelli: lavora in una miniera come il padre, chiamato
"Bestia" dalla sua abitudine al lavoro straordinario. Un giorno però
il padre muore dopo essere stato travolto da una frana proprio dentro la
cava in cui lavorava: Malpelo allora sfoga tutto il rancore che nutre verso
il destino avverso contro il proprio asino grigio, che morirà per
fame e per busse, e contro un minatore coetaneo chiamato Ranocchio, più
esile e gracile di Malpelo. Mentre quest'ultimo continua a lavorare nella
cava dove nel frattempo è stato estratto il corpo esanime di suo
padre, Ranocchio contrae una malattia respiratoria che in poche settimane
lo porta alla morte. Nel frattempo la madre di Malpelo si risposa e la
sorella fa lo stesso: Malpelo è quindi abbandonato a se stesso e
non gli rimane altro che le scarpe di suo padre. Decide dunque di intraprendere
un'impresa molto pericolosa, consistente nell'addentrarsi in un lungo cunicolo
sottoterra mai esplorato sino ad allora. Probabilmente si perde o muore
per asfissia, ma nessuno se ne preoccupa, nemmeno i coetanei che lavoravano
con lui.
ANALISI
La novella differisce dalle
altre della raccolta Vita dei Campi, in quanto il ritmo narrativo è
stranamente lento, nel senso che la narrazione dei fatti sembra prendersi
qualche pausa di riflessione. Nella novella è chiara l'intenzione
del Verga di rivolgersi al mondo degli umili, a una società oppressiva
dominata dalla legge economica, che porta uomini e bambini a lavorare nell'oscurità
delle cave e a chiudersi ciascuno nel proprio egoismo in un'elementare
e feroce norma di sopravvivenza. Però Malpelo, nonostante il suo
animo, ha un ordine di valori diverso da quello delle persone che lo circondano:
egli sente infatti l'amore per il padre defunto, di cui conserva le preziose
scarpe, e l'amicizia per Ranocchio, vittima dello sfruttamento minorile
e unico amico cui Malpelo confida proprio tutto. Anche il suo sparire nell'ignoto
rende il protagonista ancora più diverso, in quanto testimonia la
sua ferma volontà di rifiuto della vita.
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