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"Il miracolo di santa Odilia" Laura Mancinelli-1981



Scheda di lettura libro - Il miracolo di santa Odilia - Laura Mancinelli - Trama


Sulle colline del Monferrato sorgeva un piccolo convento di monache di recente fondazione senza nome e campanile. Odilia prima di diventare monaca, aveva assistito alla partenza dei crociati,dove aveva visto un cavaliere di cui si era subito innamorata. A diciotto anni Odilia diventava badessa e non si era ancora dimenticata di lui: nonostante essere trascorsi alcuni anni, lo aveva riconosciuto mentre distribuiva offerte ai pellegrini. Ella aveva deciso di ospitarlo nel suo convento dove lui aveva poi costruito delle cisterne per l'irrigazione dell'orto. In questo periodo al convento non si mangiava più la solita minestra, e spesso, oltre al cavaliere, venivano a mangiare anche altre persone, tanto che Buccia (la suora che cucinava), era stupita, e, nello stesso tempo, quasi seccata di tutto ciò. In seguito sulla collina vicino all'orto veniva messo un frutteto e un vigneto, grazie all'aiuto di Biondo Gerardo e ser Francesco. Poi nella capanna dell'orto veniva istituita anche una specie di scuola per i bambini. Un giorno di pieno gennaio la badessa ed il cavaliere si erano accorti che sulla collina era nata una pianta di gelsomino, e avevano chiamato il vescovo che venisse a vedere il miracolo, ma quando era giunto lì, subito era accaduto qualcosa che nessuno si aspettava: tutte le campane del Monferrato si erano messe a suonare quando nessuna mano le muoveva: era un vero miracolo.


Scheda di lettura libro - Il miracolo di santa Odilia - Laura Mancinelli - Fabula e intreccio


Fabula e intreccio coincidono: "Buccia non potè scorger nulla. E quando la badessa ebbe finito il suo lavoro, portò lei stessa nel forno una gran teglia di terracotta ben coperta, chiuse lo sportello e ordinò che nessuno l'aprisse. " La storia narrata è unitaria, e non si tratta quindi di più vicende.


Scheda di lettura libro - Il miracolo di santa Odilia - Laura Mancinelli - I personaggi


1) I personaggi principali sono 4: Odiila, Biondo Gervaso, ser Francesco ed il cavaliere.

Odilia è la badessa del convento ed il personaggio principale della vicenda. Lei era succeduta ad un'altra Odilia, che era la fondatrice del convento. Di lei, come per tutti gli altri personaggi, non ci viene data una precisa descrizione fìsica: sappiamo soltanto che aveva gli occhi color marrone. "Fu una brava badessa, solerte ed attenta nel governo del suo piccolo feudo: amministratrice oculata della rendita del convento, equanime verso le consorelle, pronta a dirimere contese o altri dissapori che sorgessero nel mondo chiuso tra quelle mura". Si innamora subito del cavaliere: "Probabilmente morirà in battaglia,-pensò,-e se non morrà, si dimenticherà di questa piccola monaca lontana. Ma Odilia non lo dimenticò ".

Il cavaliere è un altro personaggio molto importante nella storia perchè egli entra nei pensieri di Odilia. Lo incontriamo per la prima volta nelle prime pagine del libro, poco dopo aver fatto la sua prima comparsa la badessa. "Forse fu il luccichio  di quelle lacrime ad attirare l'attenzione di un cavaliere biondo, tutto vestito di azzurro. Si fermò sotto il palco in attesa. Quando le lacrime permisero ad Odiila di scorgere qualcosa, vide due occhi azzurri che la fissavano dal basso, occhi ridenti che parevano dire qualcosa ". Egli sembra essersi a sua volta innamorato di Odilia: quando toma dalla crociata, si ricorda ancora di lei e, quando la vede, la riconosce subito.

Biondo Gerardo è il servitore di ser Francesco. Lo incontriamo per la prima volta nella prima metà del racconto mentre porta un orciuolo di vino al convento. Biondo Gerardo però non è il suo vero nome: "aveva trovato un compagno [...]. Di ribalderia in ribalderia il loro sodalizio si era fatto sempre più stretto, assalti a castelli, agguati a carovane di mercanti, lunghe fughe  notturne,   la  disperata solitudine del bandito. Finché nell'ultimo assalto il compagno era stato ucciso. -Quello che era morto, -concluse ser Francesco, - si chiamava Biondo Gerardo. L'amico superstite prese il suo nome, con l'intento, credo, di riscattare il morto ". Di lui sappiamo la condizione sociale a cui apparteneva: "è figlio cadetto di una nobile famiglia vercellese [...], legge e scrive correttamente latino e francese, possiede una buona cultura fìlosofica, musicale, artistica ".

Ser Francesco è il propietario di un terreno dove produce sopratutto vino. "Altissimo, magro, a capo scoperto, la sua figura si stagliava nella luce della sua porticina che s'apriva nel muro, occupandola interamente. Era avvolto in un largo mantello da viaggio che gli scendeva fino all'orlo degli stivali; teneva per le briglie il gran cavallo baio con dui soleva viaggiare". Ser Francesco ci appare come un uomo generoso: offre al convento il suo vino e, dopo l'episodio dell' alluvione, anche il grano (nel convento era finito in seguito alle focacce che Odilia aveva fatto per i bambini), e un sacco di legumi provenienti dall'Arabia. Inoltre fa il progetto del vigneto che viene poi messo sulla collina con l'aiuto di Biondo Gerardo e del cavaliere.

2)Tutti i personaggi, che suscitano, nel lettore, reazioni di simpatia, vengono rappresentati più o meno con la stessa completezza e su di essi non vi sono giudizi da parte dell'autore.



Scheda di lettura libro - Il miracolo di santa Odilia - Laura Mancinelli - Luogo e tempo


1)La vicenda si svolge quasi interamente in un "piccolo convento di monache aggrappato al pendio di una collinetta ai margini del Monferrato[...] circondato da un anfiteatro di colline tutte di uguale altezza, quasi sepolto tra alberi da frutto e boschi di querce". La zona è vicina alla Liguria: "il mare al di là di queste colline", "si radunavano nel cuore delle colline del Monferrato per raggiungere Genova, dove le navi avrebbero salpato per la Terra Santa ".

2)II tempo in cui è ambientata la vicenda è sicuramente tra il XI-XIII sec. d.C.; questo perché nel libro il cavaliere di cui si innamora Odilia aveva partecipato, qualche tempo prima, ad una crociata (non viene specificata quale)
"Erano stati radunati dal marchese del Monferrato perchè partecipassero con lui, guerrieri e compagni, alla crociata in Terra Santa: tutti i giovani cavalieri dei castelli vicini, vestiti a festa, con le bardature bordate di bronzo e d'argento, i colori del casato tessuti sulle gualdrappe, le insegne ricamate sulle sopravvesti, stendardi di seta svolazzanti al sole di maggio ". Tuttavia, poichè la prima crociata ebbe inzio nel novembre 1095, il racconto non può svolgersi prima del 1147, anno di inizio della seconda crociata.

3)Gli spazi vengono rappresentati dall'autrice in maniera realistica attraverso descrizioni: "II luogo più basso era infatti coltivato a lattughe, il cui verde pallido si stendeva in fìlari nitidi e puliti che emergevano dalla terra accuratamente sarchiata. Accanto alle lattughe correvano sottili file di rapanelli e senapi,  affiancate  da  sedani  appena trapiantati, come rivelavano i monticelli di terriccio che ne proteggevano la base del fusto. Verso la parte più alta chiudevano l'orto i fìlari d'agli e cipolle, anch 'essi trapiantati di recente dove il terreno era un poco più asciutto ".

4)Le vicende narrate ricoprono un arco di tempo di qualche anno (anche se la storia vera e propria su cui è incentrato il libro è di circa 9 mesi): all'inizio Odilia è nell'età adolescenziale, poi diventa maggiorenne, ed infine trascorre alcuni mesi (da aprile a gennaio) in compagnia del cavaliere.



Scheda di lettura libro - Il miracolo di santa Odilia - Laura Mancinelli - Tecniche narrative (1)


Nel libro vi sono numerose scene dialogate e qualche ellissi.
Ecco qui due esempi di SCENE:
"-Sono il Biondo Gerardo, servitore di ser Francesco. Fu il cavaliere allora a guardarlo stupito: -Ma voi non siete affatto biondo! -Lo so signore. E per dir la verità, quello no è neanche il mio nome "
" - / licantropi. Ser Francesco si riscosse sorpreso: -I licantropi?
-Sì, ser Francesco, -ribadì Odilia, -licantropi e leprecauni ".
Ecco qui qualche esempio di ELLISSI:
"La primavera cedeva all'estate, l'estate all'autunno, poi l 'inverno ";
"A diciotto anni Odilia era diventata badessa ";
"L'estate trascorse senza altri avvenimenti importanti ";
"Superato l'equinozio ".
Vi sono anche numerose descrizioni (vedi luogo e tempo.2)


Scheda di lettura libro - Il miracolo di santa Odilia - Laura Mancinelli - Punto di vista


1)II narratore è estemo alla vicenda ed è onniscente: "Probabilmente morirà in battaglia, -pensò, -e se non morrà, si dimenticherà di questa piccola monaca lontana ";
"-Di che colore saranno, signora, gli occhi della dama?- chiese una giovane monaca mentre si congedava.
-Non lo so,  sorella,  -rispose Odilia sorridendo. Ma mentiva, e lo sapeva ".

2)II narratore non interviene mai m prima persona: "Ma un pomeriggio, senza che nessuno  se  ne  accorgesse,  il cielo trascolorò, come se una gran pennellata biancastra lo avesse percorso tutto".



Scheda di lettura libro - Il miracolo di santa Odilia - Laura Mancinelli - Tecniche narrative


La Struttura sintattica è prevalentemente semplice: " Nevicò nella notte e l'indomani i bambini correvano a darsi la sveglia di casa in casa ancor prima dell'alba. Era festa tutto il giorno e per tutti, perché quando c' era la neve nessuno lavorava. Giunsero al convento con grande anticipo, gridando e ridendo. Giungeva con loro anche il Biondo Gerardo, che aprì la porta della scuola ".
Nel testo non compaiono termini stranieri, dialettali o neologismi e non vi sono particolari costruzioni sintattiche  (Per esempi vedi TECNICHE NARRATIVE. 1). Prevale il discorso diretto: "-Allora, -continuò Odilia dopo qualche momento di riflessione, -anche nella morte è presente la vita.
-E io lo credo, infatti.
-Ma in qual modo, in qual misura, -chiese Odilia, -dopo che una persona è morta può partecipare della vita, intendo della vita terrena, questa vita? ".
Tuttavia, sono molto frequenti anche le descrizioni (Per esempio vedi LUOGO E TEMPO. 3)
 

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