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"Lettere dal carcere" - Antonio Gramsci


Scheda di Lettere dal carcere - Antonio Gramsci: trama
Scheda di Lettere dal carcere - Antonio Gramsci: nuclei tematici
Scheda di Lettere dal carcere - Antonio Gramsci: stile
Scheda di Lettere dal carcere - Antonio Gramsci: giudizio personale


Scheda di lettura libro - Lettere dal carcere - trama


L’opera è costituita da 428 lettere scritte dall’ autore e indirizzate ai suoi cari, specialmente alla moglie, alla cognata e ai figli.
Gramsci si trova in carcere perché accusato di far parte ed essere sostenitore del partito comunista, in aperta lotta con il Fascismo italiano al tempo di Mussolini, nell’Italia del XX secolo.
In questo epistolario, tuttavia incompleto, si può riscontrare come l’autore abbia nostalgia dei suoi cari, in particolare dei figli Delio (il primogenito) e Giuliano, che non ha potuto conoscere perché nato in seguito al suo incarceramento. Dialoga apertamente con la moglie Giulia e discute su alcune questioni importanti, come la crescita e l’educazione dei figli e si batte affinché venga detto loro il vero motivo per il quale si trova in carcere. E’ molto interessato allo sviluppo culturale ed intellettuale dei figli, oltre che a quello fisico, non esitando a rimproverarli per semplici errori di ortografia o di scrittura e si interessa apertamente ad ogni singola vicenda che li riguardi: chiede quali siano i loro gusti, i loro interessi, le letture preferite e i modi di passare il tempo, come se volesse delineare un ritratto psicofisico dei suoi ragazzi. Li esorta nello studio, in particolare quello della storia, considerata da Gramsci parte fondamentale dello sviluppo culturale di una persona, narra loro le vicende della sua infanzia, quasi come esse possano servire d’esempio ai suoi figli; inoltre, coinvolge la moglie in un corso di pedagogia tenuto da una scuola sovietica, per meglio avvicinarsi alla crescita psicologica dei figli. Gramsci fa tutto ciò per sentirsi parte integrante della famiglia, per stare vicino ai suoi cari pur trovandosi lontano, per evitare che i suoi figli ripetano i suoi stessi errori.
Nonostante ciò, gli viene nascosta la grave malattia della moglie, che non le permette di rispondere con frequenza costante alle sue lettere e ciò fa nascere nell’autore un sentimento di incertezza e di dolore. Egli, già dopo il settimo anno di carcere, appare cambiato dal punto di vista psicologico: la prigione è riuscito a toccarlo in fondo all’animo e, anche se le lettere cominciano a diradarsi, appare evidente lo sforzo per essere parte integrante della famiglia, per “non sparire come un sasso nell’oceano” e per fare in modo che il rapporto con i famigliari non sia solo “convenzionale”. Altrettanto importanti sono le lettere che Gramsci scrive alla cognata Tatiana, alla madre (di origine sarda), alle sorelle Teresina e Grazietta, al fratello Carlo (che vive a Milano) e all’amico.

Scheda di lettura libro - Lettere dal carcere - nuclei tematici


“Sparire come un sasso nell’ oceano... lasciarsi trascinare dalla corrente come un cane morto”. E’ evidente come Gramsci consideri di importanza fondamentale la famiglia e il rapporto con essa; egli cerca di rimanere parte integrante della vita della moglie e dei figli, come lui stesso dimostra informandosi sulla loro vita e sui loro gusti. Teme che il suo incarceramento possa rompere i contatti con i figli e contribuire a creare un’ immagine negativa agli occhi del figlio secondogenito Giuliano, che non ha mai potuto vedere né conoscere.
L’autore, inoltre, è un aperto sostenitore dell’importanza della storia nella vita degli uomini, in particolare dei giovani ragazzi che devono costruire una solida barriera culturale, “la storia riguarda gli uomini viventi, tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono tra loro in società e lavorano e lottano e migliorano sé stessi”. Sostiene inoltre l’importanza della cultura nella formazione dell’individuo, necessaria per poter agire nella vita.
Gramsci parla molto della vita che conduce in carcere, delle letture, dei passatempi a cui si dedica, ma soprattutto descrive quanto sia duro e difficile trascorrere la propria vita lontano dai cari, per questo, uno dei temi di maggiore importanza è ,senz’altro, la sopravvivenza al carcere, che è l’unico scopo della sua vita “i morti che non sono morti, ma che non possono vivere, hanno stabilito la propria dimora”. Egli si sente libero nell’animo, nonostante sia fisicamente imprigionato, “finchè si vuol vivere, finchè si sente il gusto della vita e si vuole raggiungere ancora qualche scopo, si resiste a tutti gli acciacchi e a tutte le malattie”. Considera la scrittura l’unico mezzo per sopravvivere, per tenersi in contatto con il resto del mondo: una volta terminata la voglia di scrivere, l’uomo è vinto e viene “assassinato”.
Infine, un tema altrettanto importante è la politica, la vera ragione per la quale Gramsci è finito in carcere: egli ritiene che il suo incarceramento, vero e proprio episodio di lotta politica, sia moralmente ingiusto, per questo crede che se ne continuerà a parlare per molto tempo, “il mio incarceramento è un episodio della lotta politica che si combatteva e si continuerà a combattere non solo in Italia, ma in tutto il mondo, per chissà quanto tempo ancora… Io sono rimasto preso, così come durante la guerra si poteva cadere prigionieri, sapendo che questo poteva avvenire e che poteva avvenire anche di peggio!”.

Scheda di lettura libro - Lettere dal carcere - stile


L’autore utilizza un linguaggio semplice e immediato e la lettura delle lettere risulta scorrevole dal punto di vista lessicale. Ci sono numerosi riferimenti al mondo politico, attraverso soprattutto nomi, al linguaggio russo (la moglie, Giulia, era di origine sovietica), attraverso nomi di persona e espressioni popolari e al mondo culturale, soprattutto quando Gramsci cita nomi di autori famosi e delle loro opere, il più delle volte come letture consigliate ai figli.
Inoltre, Gramsci ha uno stile molto personale; le lettere non sono affatto informali, trattasi di parenti e amici, e potrebbero anche essere definite come un colloquio tra autore e destinatari.
Nonostante l’apparente semplicità lessicale delle lettere, esse nascondono un linguaggio allusivo e simbolico all’interno, molto difficile da cogliere.

Scheda di lettura libro - Lettere dal carcere - giudizio personale


Ho trovato questo libro molto appassionante perché narra la storia di un uomo che è stato costretto al carcere a causa delle diverse idee politiche. Oggi non avviene proprio così, tuttavia accadono dei piccoli fatti che fanno pensare ad una somiglianza con il mondo politico italiano del XX secolo, come l’emarginazione da gruppi solo perché si hanno idee e pensieri diversi. Quest’opera tratta la reclusione di un uomo nel pieno della sua vita: una moglie, un figlio e un altro in arrivo, una completa famiglia, degli amici e illustra il suo completo dramma nel non poter appartenere più al mondo. Gramsci, attraverso allusioni, ricordi, sensazioni e pensieri, descrive la sua lenta ma inesorabile distruzione psicologica, provocata dall’immenso dolore e dispiacere e spesso mascherata da divagazioni ironiche, narrazioni di fiabe, storielle ed episodi della sua vita infantile. Posso dire di avere apprezzato questo libro perché mi ha dato spunti su cui riflettere.

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